Il ronzio

foto copiaMolti forse (a ragione) non apprezzeranno, ma le descrizioni verbali, a volte non bastano come premesse. Questa foto è la mia premessa, oggi.
Questo è la mia schiena, dal di dentro. Con tutte le sue app installate su misura il 30 gennaio scorso.
Sono queste immagini le responsabili di una delle epifanie più travolgenti della mia vita.

Mi dicono che son nervosa. A dir la verità, me lo dico pure da sola.
Basta un attimo e passo dall’essere uno scimpanzé neonato e mattacchione alla ferocia di un Rottweiler affamato e gettato in un’arena da combattimento.
Un attimo, proprio.

Il fatto è che, esattamente al centro del mio corpo, in corrispondenza dell’incrocio dei punti medi di altezza, larghezza e profondità ho un dolore difficile da rendere a chi, dentro la mia schiena e il mio cervello, non ha occasione di passare.

Continua a leggere

Bilanci e resoconti a otto settimane

foto-8Ho trascorso il mio ennesimo venerdì sera tra il divano e il letto e mi appresto a farlo anche per questo sabato.
A quest’ora, domani, saranno passate otto settimane esatte. Capirete bene che tentare di salvarsi dal fare la muffa, pur essendo essenziale, non è un compito facile.
Lo svezzamento (verso il quale ho troppo spesso un atteggiamento troppo ottimista) mi fa vivere ancora parecchie ore a guardare il soffitto, soprattutto la sera. Insomma, ancora oggi ho tutto il tempo del mondo per elucubrare sull’universo e sullo stato del mio fisico.

Punto della situazione dal giorno che fu a oggi: Continua a leggere

Domenica è sempre domenica, tranne che per la sfiga.

primav copiaStamattina mi sono svegliata nella mia camera. Quella della me adulta indipendente, non la me liceale arrabbiata.
Abito in un condominio senza infamia e senza lode, se non fosse che il mio appartamento, che occupa una piccola parte dell’ultimo piano, gode di una vista privilegiata in questa Milano.
Le tende bianche, le pareti grigie, inondate di luce mi hanno finalmente dato il buongiorno, dopo una cinquantina di giorni.
Mi sono alzata allegra, quasi sgargiante come qualche giorno fa, tanto da avere un’intera discografia di solomusicaitaliana sulla domenica prodotta nei primi decenni della seconda metà dell’altro secolo.

Buooona domenicaaa…

Venditti canta nella mia testa e apro le finestre in questa giornata che sembra maggio. Il sole inonda ogni angolo della stanza, della casa.

Che bello la – domeeenicaa, sei giorni sono lunnnghi da passsareContinua a leggere

Svezzamenti over 25

foto-minion-dave-en-gru-2,-mi-villano-favorito-807Stamattina mi sono svegliata sgargiante (per citare l’infermiera rock’n’roll mentre descriveva la mia camminata a 4 giorni dall’intervento).

Mi son preparata allegra, mi sono seduta in macchina fiduciosa, ho aspettato millenni per pagare il ticket prima e per la visita dopo canticchiando.

Il dottore nichilista ha guardato lastre, fatto misurazioni, tastato ferite.
Dopo un lapidario “Potevano metterle un po’ meglio ‘ste viti” che mi ha fatto perdere 95 anni di vita, ha stabilito che, sì, va tutto bene, senza dimenticarci che la situazione potrebbe pur sempre precipitare da un momento all’altro senza preavviso, e che posso iniziare lo “svezzamento” (cit.) dal mio amico corsetto C-35.

Sono uscita ancora più sgargiante e sono andata a lavorare.
La mia fiducia nei confronti del mio corpo, che reputavo un buono e fidato amico, mi ha fatto abbandonare il corsetto per un po’ di tempo. Forse un po’ troppo.

Continua a leggere

Epifanie

ImageA una decina di giorni dall’uscita dall’ospedale, con la benedizione dei neurochirurghi, mia zia mi tolse delicatamente il cerotto a protezione della ferita, con uno strappo che manco la ceretta all’inguine.
Facendomi due conti (evidentemente senza l’oste), mi ero preparata a un’incisione di circa 6 o 7 centimetri.
No. Non sono sei. Non sono dieci.
Sono diciassette. Di-cias-set-te. Misurati.
Per molti giorni ho inconsciamente e erroneamente maturato astio verso una cicatrice che reputavo esagerata.

Fino ad oggi. Continua a leggere

Se solo potessi diventare un cordon bleu

funny-cool-illustrations-chicquero-stoneImmaginate una meravigliosa e calda giornata d’estate.
Immaginate che sia la vostra prima vacanza dopo mesi e, per l’occasione, vi trovate a ridosso di una spiaggia con sabbia invitante e un mare cristallino.
Vi affrettate a prendere posizione per la vostra prima giornata di sole e mare: scegliete con cura il territorio, organizzate i vostri averi, stendete con cura l’asciugamano.
Ora vi guardate in giro e, dopo una sommaria riflessione, decidete che non c’è motivo per aspettare: vi spanciate allegramente in acqua fino a quando ne avete abbastanza.
Trotterellate allegri tornando al vostro posto (cercando possibilmente i ottenere un effetto Baywatch anni ’90) e vi sdraiate con cura evitando di impanarvi.
Finalmente: pancia all’aria, sole sul viso, profumo di mare.
D’improvviso, eccolo, lo sentite. È lì, proprio lì. Quasi lo sentite anche sogghignare. Continua a leggere

Sono uscita di casa, di mattina. Tre settimane fa.

batmanMolti anni fa, ai gloriosi tempi di Splinder, avevo un blog. Lo aggiornavo costantemente e avevo un discreto numero di dialoghi tra i commenti.
Da un giorno all’altro smisi di scriverci, non so ancora oggi il perché. Ma tant’è. In un momento, sparii. Puf.
Ormai quelle pagine non esistono più, dal momento che Splinder, il grande e glorioso, è affondato qualche stagione fa.

La domanda, se mai potesse sorgere, sarebbe spontanea: perché son di nuovo a scrivere su una piattaforma (ancora più grande e gloriosa del defunto splinder)?

La storia non è breve, purtroppo.

È una catena di eventi, iniziata esattamente tre settimane fa. Continua a leggere

A fresh new start

gutsLa notte del 31 dicembre avevo i gomiti  appoggiati al parapetto del London Bridge; gli occhi al cielo, a guardare il cielo illuminato dai fuochi d’artificio.

A mezzanotte in punto ho tirato un sospiro di sollievo. Il 2013 era finalmente arrivato al suo termine, con tutti i suoi giorni bui, le sue brutte persone e qualche spiraglio di luce.

Ho iniziato questo 2014 con i migliori propositi, con le migliori speranze.

A neanche un mese dal primo gennaio sono caduta. Male, molto male.
Mi sono fratturata una vertebra in un modo piuttosto brutto, ma la fortuna ha voluto che le mie gambe continuassero ad andare per il mondo. Continua a leggere